2_Un viaggio in barca a vela: Pisa-Lavezzi

2° tappa da Pisa a Trapani
Continua il nostro viaggio in barca a vela, dopo una settimana di lavori con Pietro di ZPdissalatori, una veloce visita di Michele, ottimo skipper e buon amico e una cenetta con Annalisa, passeggera ed educatrice cinofila ci prepariamo a ripartire. E’ domenica mattina inizia la seconda tappa: rotta sulla Corsica. Anche questa volta si sceglie la finestra giusta per salpare. Il vento di maestrale al traverso ci sospinge velocemente a sud-ovest. Lasciamo a poppa Livorno, Gorgona , Capraia e l’Elba prima del tramonto. La visibilità è ottima, vediamo tutto, sia la costa italiana che la Corsica.
Durante la nottata la finestra…si chiude e qualche temporale ci impegna in continui cambi di andatura. La costa orientale corsa oramai è a un passo e ci convinciamo a bagnare l’ancora nei pressi di Alistro. L’ancoraggio è aperto ma sottovento ai 2.700m del Monte Cinto e i 2.600m del Monte rotondo, questi due massicci innevati e il fondale sabbioso ci fanno dormire tranquilli, all’una di notte siamo già in branda a ricaricarci.

La Corsica è rude ed emozionante si innalza dal mare con una rapida successione di colline ed alte montagne granitiche innevate in questa stagione.
Lunedì, sveglia colazione e un poco a vela un poco a motore si arriva in una rada più accogliente, Pinarellu. Ci da il benvenuto la torre genovese a base quadrata costruita sull’Isula di u Pinareddu anche chiamata dai corsi l’isola dei corsari. Durante la cena, un’altro tramonto ci convince di aver scelto una “casa” che ha proprio una bella vista dal terrazzo.
Martedì. Un’altra giornata di navigazione ci porta al lasco fino alla metà di questa seconda tappa: Lavezzi. Uno dei miei posti preferiti al mondo. Ci ancoriamo in completa solitudine a cala Lazzarina, una piscina pronda poco più di 2 metri. La nostra chiglia sfiora la sabbia bianca del fondo, l’ingresso non è dei più facili tra rocce levigate che spuntano a fior d’acqua ma essere da soli qui veramente non ha prezzo.
L’sola è spettacolare per varie ragioni. L’acqua oltre a essere incredibilmente trasparente è il paradiso dei pesci: i francesi l’hanno soprannominata Marouville, ossia la città delle cernie. A terra l’intero luogo non è altro che un immenso blocco di pietra levigato dal mare e dal vento nelle forme più strane. Tutto è tondeggiante, gentile nonostante le dimensioni.
Le uniche guglie sono quelle della piramide della Semillante, dei due cimiteri e del faro. La Semillante era una fregata francese che nel suo cammino verso la Crimea nel 1855 a mezzogiorno del giorno di San Valentino, durante una maestralata, si schiantò contro l’isola: nessun sopravvisse.
La seconda tappa del nostro viaggio in barca a vela si conclude qui. Ma il rodaggio per la stagione estiva a Ibiza e Formentera continua….
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