Gibilterra porta dell’Atlantico: 13_Un viaggio in barca a vela


In attesa del buon vento
Siamo ormeggiati a La Linea de la Concepcion, un paesone confinante con Gibilterra. Gli spagnoli considerano la vicina enclave di Gibraltar come una vera e propria colonia in territorio europeo con dipendenza britannica. Tutto qui è piuttosto particolare
Passare il confine è cosa piuttosto semplice anche se sono frequenti i controlli per contrastare il contrabbando, principalmente di sigarette. Passati i controlli le particolarità continuano, ci da il benvenuto una cabina telefonica in puro stile U.K.
Attraversamento aereo
Subito dopo per avvicinarsi alla città si è costretti ad attraversare la pista d’atterraggio dell’aeroporto che attraversa per intero la lingua di terra che collega il territorio inglese alla penisola iberica. Due semafori regolano il passaggio di auto,bici, pedoni e monopattini elettrici in un senso e di aerei nell’altro.

Il centro storico è racchiuso da mura e protetto da fortezze. Si sviluppa ai piedi di una mastodontica rocca che essendo appunto inglese per far sentire i suoi cittadini a casa chiama a se una nuvoletta fantozziana che gli fa da cappello per buona parte del tempo mentre tutto intorno su territorio spagnolo splende il sole.

Camminando per le poche vie del centro ci si sente un po’ come in un centro commerciale all’aperto di bassa qualità. La gran parte degli esercizi commerciali vende sigarette, alcolici ed elettronica, qualche gioielleria e negozi di vestiti di dubbio gusto.
La rocca di Gibilterra porta dell’Atlantico
L’unica cosa che a noi interessa è salire in cima alla rocca, grazie ad una comoda funivia per osservare la colonia di macachi che l’abita. Altra particolarità, questa è l’unica colonia selvatica di primati su suolo europeo.


Saliamo accompagnati da mio fratello Hernan e alcuni amici argentini che siamo riusciti ad incontrare qui durante il loro viaggio europeo. I macachi sono inizialmente buffi e dolci, si spulciano a vicenda e osservano apparentemente in modo distratto il passaggio di turisti che scorrono a pochi centimetri da loro.


Dolci e buffi solo fino a che qualcuno imprudentemente tira fuori dalle tasche qualsiasi cosa possa sembrare commestibile. A quel punto i nostri primati agilmente scattano e agguantano ogni cosa. Sono dei veri e propri borseggiatori, saltano sulle spalle di chi porta uno zaino e velocemente aprono le cerniere per tentare il furto. Mio fratello si fa fregare momentaneamente il cappello, lanciato poco più in la quando perdono interesse.

Da qui si gode di una bella vista sulla baia di Algeciras, sullo stretto e sulla vicinissima costa magrebina. Scenderemo in città a piedi, percorrendo il parco e le scale ripide che corrono lungo le mura, slalomeggiando tra i macachi.


Sailing Vessel Marianne
Andrea, un nostro amico navigante giorni fa ci ha passato il numero di Gianluca e Giada che con un Grand Soleil 34, Marianne, percorrono le nostre stesse rotte. Abbiamo voglia di conoscerli e quindi proviamo a scrivergli un Whatsapp. Il mondo dei naviganti non è poi così grande, sono ormeggiati da poche ore al pontile di fronte al nostro. Si parte con una chiacchierata ed un caffè, poche ore dopo chiacchere e birra.Il giorno seguente birra e cena. I racconti si susseguono. Le ragazze si scambiano consigli utili e i comandanti parlano solo di cose noiose: impianti elettrici, attrezzi, vele, tangoni e ricambi di vario genere. Tutti insieme a brevi intervalli consultiamo diversi modelli meteorologici alla ricerca di quello che ci spinga a partire. Così, finiamo attaccati alla loro bacheca di bordo, con la speranza di ritrovarci a San Blas.
